DOXYPEP

Negli Stati Uniti sono state pubblicate le linee guida per la DoxyPEP da parte del NCSD (National Coalition of STD Directors). Dopo i recenti studi sull’efficacia, finalmente le prime indicazioni ufficiali sull’utilizzo di questo nuovo strumento di lotta alle infezioni sessualmente trasmissibili. Ma di cosa si tratta?
La DoxyPEP è un modo nuovo ed efficace di prevenire le infezioni batteriche: assumere doxiciclina preferibilmente entro 24 ore da rapporti a rischio, e non più tardi di 72 ore, riduce considerevolmente i contagi di sifilide, clamidia e gonorrea.
Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ad Aprile 2023 ha dimostrato che la doxiciclina assunta come PEP (post exposure prophylaxis) riduce il rischio di contrarre le infezioni batteriche nelle seguenti percentuali:
- Sifilide 87%, clamidia 88%, gonorrea 55% nelle persone in PrEP per Hiv;
- Sifilide 77%, clamidia 74%, gonorrea 57% nelle persone che vivono con Hiv.
Lo studio in questione conferma l’efficacia della DoxyPEP solo per maschi adulti che fanno sesso con maschi e per donne adulte transgender (in definitiva per le persone con pene), mentre per donne con vulva e adolescenti sono in corso ulteriori studi.
La doxiciclina è un antibiotico disponibile dietro prescrizione del medico. Come DoxyPEP si assumono 200 milligrammi di farmaco preferibilmente entro le 24 ore dal rapporto a rischio, e non oltre le 72 ore. Secondo le linee guida può essere assunta anche tutti i giorni a seconda della frequenza di rapporti sessuali, ma non bisogna superare la dose giornaliera di 200 mg.
La doxiciclina può avere effetti collaterali come fotosensibilità (reazioni cutanee dovute all’esposizione solare), problemi gastrointestinali e più raramente ulcera esofagea. Resta sottintesa la buona abitudine per chi utilizza DoxyPEP di sottoporsi a regolari controlli trimestrali per le IST, sia che siano in PrEP, sia che vivano con Hiv.
Ha senso assumere antibiotici in forma preventiva, considerando la conseguente accelerazione di antibiotico-resistenza che ne potrebbe derivare? La dottoressa Silvia Nozza, infettivologa del San Raffaele di Milano, in una recente intervista a Rolling Stones, ha dichiarato che è uno strumento efficace per persone che contraggono spesso una infezione batterica, e che quindi prenderebbero ugualmente gli antibiotici per trattarle più volte l’anno, dunque la DoxyPEP può rivelarsi una strategia efficace nel lungo periodo.
In Italia non c’è ancora una posizione ufficiale a riguardo, ma molti medici la stanno già prescrivendo, adottando criteri di valutazione in base al rischio di esposizione. La stessa Nozza adotta come criterio un numero superiore a 5 partner sessuali nel corso di 48 ore, e comunque la maggior parte degli infettivologi ne consigliano l’uso dopo situazioni di gruppo o contatti con partner multipli in un lasso di tempo limitato.
Dal nostro osservatorio di centro community-based, abbiamo riscontrato che esiste già un fai da te in questo campo, spesso anche come Doxy-PrEP (100 mg di doxiciclina al giorno per tutto il periodo di esposizione al rischio, ad esempio una vacanza sessualmente esuberante) dovuto anche alla relativa facilità di approvigionamento del farmaco antibiotico in questione. Bisogna precisare che ad oggi sulla Doxy-PrEP è stato effettuato un solo studio su una coorte di 30 MSM con Hiv, quindi non esistono sufficienti dati scientifici a supportare questa strategia.
Al Checkpoint consigliamo sempre di parlarne con il proprio medico infettivologo di riferimento, perché si tratta di una strategia preventiva non utile a tutti, e perchè una eccessiva medicalizzazione della sessualità rischia di assecondare le ansie ad essa legate, più che placarle.