
Dal notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità sulle nuove infezioni da HIV uscito a novembre 2022 risulta che le nuove diagnosi in Italia nel 2021 sono state 1770, un trend in crescita rispetto alle 1393 pubblicate nel report del 2021 riferibili all’anno 2020, ma sicuramente ancora sottostimato dato che, come riporta lo stesso report dell’ISS “sia nel 2020, sia nel 2021 la sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV e il Registro Nazionale AIDS hanno risentito dell’epidemia da COVID-19 che potrebbe aver comportato una sottodiagnosi e/o una sottonotifica”. L’ultimo dato totale sulle diagnosi di HIV pre-pandemia è del 2019 e riporta 2492 casi.
Le 1770 nuove diagnosi sono così suddivise:
- 699 MSM (uomini che fanno sesso con uomini)
- 482 MASCHI ETEROSESSUALI
- 297 FEMMINE ETEROSESSUALI
- 74 IDU (utilizzatori di sostanze per via endovenosa)
- 218 ALTRO (in questa categoria eterogenea sono ricomprese tutte le restanti infezioni e nello specifico ci sono 3 casi di trasmissione verticale e 2 casi di trasmissione tramite trasfusione di sangue in persone di nazionalità straniera).
Risulta dunque subito evidente che le nuove diagnosi di HIV riguardano principalmente i maschi e ancor di più gli MSM, e dunque gli interventi di prevenzione (come ad esempio l’accesso gratuito alla PrEP, l’ampliamento dell’offerta di screening anche in ambiente community-based, ecc.) dovrebbero partire da questa popolazione, da sempre più vulnerabile al virus.
Altra questione da sempre rilevate riguarda i late presenter ossia le persone che scoprono di essere positivi all’HIV già quando si trovano in fase di AIDS (su 1770 diagnosi totali di HIV 1063 persone neodiagnosticate avevano i CD4 inferiori alle 350 copie.
Anche qui ampliare l’offerta di test, anche in luoghi non medicalizzati, cosi come prevedere una più massiccia informazione sui temi chiave come TasP (terapia come prevenzione sia per la persona stessa che vive con HIV, sia per i suoi partner), U=U (non rilevabile equivale a non trasmissibile), potrebbe portare ad una riduzione dello stigma, anche inteso come self stigma, con una ricaduta positiva sulla consapevolezza delle persone circa l’importanza di testarsi regolarmente senza vergogna.